Rinascimento

Nel 1496, Ferdinando III di Aragona nominò Marchese del Vasto Innico II d’Avalos e per quasi tre secoli, ossia dal 1500 al 1800, i d’Avalos tennero ininterrottamente la Signoria di Vasto.

Nel 1503, alla famosa “Disfida di Barletta”, dove 13 cavalieri difesero l’onore italiano contro  la prepotenza francese, Vasto ebbe il suo campione in Riccio de Parma, che ormai inoppugnabili documenti dimostrano essere n ato nella nostra città.

Il 1° agosto 1566 l’armata turca comandata da Pialì Pascià, saccheggiò ed incendio` Vasto portandosi via persone e cose, distruggendo quanto non poteva essere trasportato. Il popolo restò nascosto nei boschi fino al 12 gennaio 1567. Nel 1598 si contavano 160 case pronte a crollare, tra quelle bruciate dai Turchi e quelle rovinate dall’usura del tempo.

Sotto alcune macerie fu ritrovata la più antica iscrizione del nome della nostra città. Il prezioso documento consiste in una lapide marmorea, con su inciso “Histanio” in lingua dorica (parlato e scritto nella Doride, e nelle colonie doriche e si distingue dagli altri dialetti greci per numerose differenze fonetiche, morfologiche e sintattiche).

Da dove deriva il nome Histonio? Forse di origine Osca (7), forse deriva dal vocabolario greco, o più probabilmente le fu imposto da Diomede al quale rammentava il monte Istore vicino Corfù.

Renata D’Ardes

7. Oschi – la nazionalità nata dalla fusione dei Sanniti con gli Opici, in seguito alla eliminazione della potenza etrusca nella seconda metà del secolo V ha assunto il nome di osca per un adattamento del nome di Opici alle parole sannitiche opos “lavoro”, opsaom “fare”. Per un processo analogo l’ex provincia di Caserta ha conservato fino ai giorni nostri il nome di Terra di Lavoro.

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Sopra: Vasto. Palazzo d’Avalos

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In alto: Alfonso II d’Avalos, II marchese del Vasto