LIBIA e AFRICA ORIENTALE ITALIANA
a cura di Paolo Calvano
Al di là del non chiaro rapporto tra il colonialismo e l’emigrazione che si sono attuati nelle nazioni africane, si possono considerare emigrati in colonia coloro che investirono capitali in alcuni progetti commerciali, ma soprattutto “quelli che si mossero portando solo se stessi e al massimo le proprie famiglie, con l’ausilio solo delle proprie braccia da lavoro o del proprio modesto titolo di studio, con i propri pochi piccoli risparmi di contadini accorti, o per investire quei pochi limitati capitali di piccoli commercianti, di micro imprenditori, spesso solo di sé e della propria famiglia.” Come dice il Lablanca “rispetto ad una storia coloniale che è stata prevalentemente storia politica, militare e diplomatica” è da approfondire “una storia dell’esperienza coloniale italiana di massa”. “Una storia a cui grandi slanci, a duro lavoro e a sincere passioni si mescolarono oppressione, sfruttamento, razzismo, in alcuni casi stermini, se non addirittura genocidi.” In ogni caso è una storia spesso dimenticata che può e deve essere recuperata solo attraverso una documentazione adeguata.
Intanto è bene stabilire che, in effetti, a fronte di milioni di italiani che il regime sventolava come bandiera per occupare un propagandistico posto al sole nella realtà furono solo centinaia di migliaia i coloni trasferitisi.